Riceviamo da Pietro Baffigi il seguente articolo che di seguito riportiamo:
Accolta da una fredda, ma bellissima serata, dopo il Te Deum di ringraziamento, la solita squadra di cantori e musicisti si presenta all'appuntamento, sotto l'immagine della Madonnina a Giglio Castello accanto alla casa di Gronchetto. Alle sei di pomeriggio inizia la nenia di buon capodanno a tutti i castellani: “anche quest'anno per esser più sicuri siamo venuti a darVi i nostri auguri” . Sì, alle sei di pomeriggio anziché dalle due di notte a mezzogiorno come la tradizione ha sempre voluto fino al 1992, anno in cui si decise dopo un intelligente compromesso di cantare quattro o cinque serenate simboliche nei vari punti del paese. Inziando sotto l'immagine della Madonnina e proseguendo verso la Chiesa, i cantori via via danno l'augurio di un buon anno alle famiglie del Castello. Quest'anno dopo tanti anni, il “triangolo” che ritma il tempo della nenia è ritornato a rintoccare al Porto con un'accoglienza da parte dei portolani più che festosa. La serenata di buon capodanno ha origini antiche; è dal 1750 che si hanno notizie della sua esecuzione. Aldi Francesco (nato nel 1908), meglio conosciuto come Cecchino, compositore di numerosi valzer per la serenata, diceva che suo nonno (nato nel 1848) gli raccontava che la serenata di buon capodanno veniva cantata addirittura al tempo del proprio nonno. Il mio augurio più sincero è indubbiamente quello di un migliore 2005 per tutti, ma soprattutto come gigliese mi auguro che queste belle ed importanti tradizioni continuino, perché costituiscono i ricordi più belli ed indelebili della nostra giovinezza. La nostra preziosa cultura isolana, fatta anche di queste bellissime tradizioni è da difendere energicamente con gelosia, da conservare, e da consegnare ai nostri figli.
Pietro Baffigi |